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Autore Cinema, psicanalisi, attori e Strade perdute.
sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 21-08-2005 21:01  
<<[...] Così la finzione teatrale è maggiormente avvertita [...] come un insieme di comportamenti reali attivamente orientati verso l'evocazione di un irreale; mentre la finzione cinematografica è piuttosto sentita come la presenza quasi reale di questo irreale; il significante cinematografico, già immaginario a suo modo, è meno avvertibile nella sua materialità, gioca maggiormente a vantaggio della diegesi, tende maggiormente ad esserne inghiottito, ad essere addebitato sul conto della diegesi. L'equilibrio viene a stabilirsi un po' più vicino al rappresentato, un po' più lontano dalla rappresentazione.

Per la stessa ragione, il teatro di finzione si basa tendenzialmente sull'attore (rappresentante), il cinema di finzione più sul personaggio (rappresentato). Questa differenza è stata spesso colta dalla teoria del cinema, e ne costituisce un tema già classico. [...] anche quando lo spettatore di cinema si identifica con l'attore piuttosto che col ruolo (un po' come a teatro), lo fa con l'attore in quanto star, vedette, personaggio ancora, e favoloso, anch'esso di finzione: nel migliore dei suoi ruoli.
Si dirà forse che questa differenza ha cause molto più semplici: a teatro lo stesso ruolo può essere interpretato da attori diversi, soprattutto quando si passa da una messa in scena ad un'altra, l'attore così "si stacca" dal personaggio, mentre nel cinema non ci sono mai molte regie (diverse distribuzioni dei ruoli) per uno stesso film, in modo che il ruolo e il suo interprete unico sono definitivamente associati l'uno all'altro. [...] Se il ruolo teatrale può mutare interprete è perché la sua rappresentazione è reale e mobilita persone realmente presenti (che possono dunque variare). Se il ruolo cinematografico è inscindibilmente e per sempre legato al suo interprete è perché la sua rappresentazione interessa il riflesso dell'attore e non l'attore, e il riflesso (il significante) è registrato, e quindi non può cambiare.>>
(Christian Metz, Cinema e psicanalisi, cap. I, par. 4)

Dunque, alla luce delle riflessioni di Metz, cos'è quello che compie David Lynch con Lost highway? E' un tentativo di far coesistere "molte regie" in un unico film, o di creare un percorso mentale disturbante fratturando l'equilibrio tra ruolo ed interprete, o, meglio, tra ruolo, interprete e spettatore?
Oppure è l'ennesima dimostrazione che dovrei tornare a contare nascite e morti, e lasciar perdere il cinema?
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 22-08-2005 19:46  
mm.... data la mole di risposte, direi la terza.
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8ghtBall

Reg.: 04 Feb 2004
Messaggi: 6807
Da: Cesena (FO)
Inviato: 22-08-2005 20:21  
mi guardo subito Lost highway
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hal9000

Reg.: 13 Set 2004
Messaggi: 1519
Da: treviglio (BG)
Inviato: 22-08-2005 20:42  
quote:
In data 2005-08-22 20:21, 8ghtBall scrive:
mi guardo subito Lost highway




pure io

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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 22-08-2005 21:13  
Durante la prima visione mi scioccò,durante la seconda capii più cose e rimasi stupito ricordando le mie percezioni durante la prima visione.
Ora temo di rivederlo una terza capire tutto e rovinare la magia del film.....
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No hay banda,non c'è una banda
è tutto..tutto registrato
No hay banda...eppure
Noi sentiamo una banda

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Citizen

Reg.: 12 Ago 2004
Messaggi: 210
Da: Prato (PO)
Inviato: 23-08-2005 01:44  
quote:
In data 2005-08-22 21:13, Luke71 scrive:
Durante la prima visione mi scioccò,durante la seconda capii più cose e rimasi stupito ricordando le mie percezioni durante la prima visione.
Ora temo di rivederlo una terza capire tutto e rovinare la magia del film.....




Son d'accordo con te.. Per i film di Lynch succede proprio così: più che li vedi e più che rovini la magia che il regista ha saputo creare. E cmq Lost Highway non è francamente all'altezza di un Mulholland Dr. o di un Velluto Blu!
Significati psicanalitici? Sicuramente era intenzione di Lynch creare una sorta di disturbo nella mente dello spettatore, ma da qui a dire che la psicanalisi sia materia di interesse per lui forse è un po' troppo oltre...
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Me, I don't talk much... I just cut the hair.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 23-08-2005 03:15  
quote:
In data 2005-08-23 01:44, Citizen scrive:
Significati psicanalitici? Sicuramente era intenzione di Lynch creare una sorta di disturbo nella mente dello spettatore, ma da qui a dire che la psicanalisi sia materia di interesse per lui forse è un po' troppo oltre...


sì vabbè, ma allora, per dirla proprio terra terra, perché Lynch sceglie un attore diverso, per la parte dell'onirico alter-ego del protagonista, e non lo stesso?
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Citizen

Reg.: 12 Ago 2004
Messaggi: 210
Da: Prato (PO)
Inviato: 23-08-2005 19:41  
quote:
In data 2005-08-23 03:15, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2005-08-23 01:44, Citizen scrive:
Significati psicanalitici? Sicuramente era intenzione di Lynch creare una sorta di disturbo nella mente dello spettatore, ma da qui a dire che la psicanalisi sia materia di interesse per lui forse è un po' troppo oltre...


sì vabbè, ma allora, per dirla proprio terra terra, perché Lynch sceglie un attore diverso, per la parte dell'onirico alter-ego del protagonista, e non lo stesso?




L'hai detto anche tu perchè:per cercare di creare un percorso mentale disturbante fratturando l'equilibrio tra ruolo ed interprete.

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 23-08-2005 20:01  
quote:
In data 2005-08-23 03:15, sandrix81 scrive:
perché Lynch sceglie un attore diverso, per la parte dell'onirico alter-ego del protagonista, e non lo stesso?



ricordo che una delle interpretazioni più interessanti affermava questo:
(spoiler)
l'alter-ego altro non è se non la proiezione mentale di ciò che il personaggio di Pullman, uxoricida depresso e condannato alla sedia elettrica, avrebbe voluto essere o "tornare" ad essere.
(fine spoiler)
poi si sa, con Lynch quello che conta non è l'interpretazione della storia quanto i legami inquietanti che personaggi e ambienti creano nella mente dello spettatore, quindi ciccia... però l'aspetto psicanalitico non ce lo trovo proprio, al massimo si può parlare di auto-psicosi del regista.
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Rubare in Sardegna è il Male.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 23-08-2005 20:41  
dunque, il personaggio di Pullman voleva essere diverso non solo caratterialmente ma anche fisicamente? e perché? perché il suo alter ego è più fico?

insomma, io non sto cercando di arrivare a dimostrare che Lynch cambia (significante) l'attore per esprimere concetti (significati) psicanalitici.
quello che, molto più semplicemente, mi sono chiesto subito dopo aver letto il passo del libro di Metz è: "cosa ha spinto Lynch verso la scelta del cambio di attore piuttosto che verso l'utilizzo dello stesso Pullman (che avrebbe reso probabilmente più comprensibili i meccanismi di causa-effetto tra le unità narrative)?"
insomma (e due), non cerco significati psicanalitici consci (nelle scelte di Lynch), ma inconsci.
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hal9000

Reg.: 13 Set 2004
Messaggi: 1519
Da: treviglio (BG)
Inviato: 23-08-2005 20:57  
quote:
In data 2005-08-23 20:41, sandrix81 scrive:
dunque, il personaggio di Pullman voleva essere diverso non solo caratterialmente ma anche fisicamente? e perché? perché il suo alter ego è più fico?



così sembra simile alla situazione di Fight Club, si fa per dire...
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"Anche i pomodori sanno che non si sfugge al passato"

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Cronenberg

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 2781
Da: GENOVA (GE)
Inviato: 23-08-2005 21:13  
quote:
In data 2005-08-21 21:01, sandrix81 scrive:
E' un tentativo di far coesistere "molte regie" in un unico film, o di creare un percorso mentale disturbante fratturando l'equilibrio tra ruolo ed interprete, o, meglio, tra ruolo, interprete e spettatore?

Penso che sia un'interessante domanda/affermazione la tua, che esplica quanto lo stile lynchiano, come quello di altri registi di simil genere cinematografico (Cronenberg ad esempio), puntino sempre di più il loro cinema verso una direzione destabilizzante per lo spettatore. Non a caso l'empatia provata da esso si riversa secondo me quasi completamente sul ruolo che il protagonista riveste. Premettendo che non ho visto questo film di cui si parla, penso che in base ad altre opere viste della filmografia lynchiana, si possa cogliere quanto di per sè, il ruolo, sconvolga i primari canoni narrativi del suo cinema. Non a caso, in un film come MD, è quasi sempre il personaggio, dall'alto del suo ruolo apparente, a condurci nei cunicoli più illogici e sconclusionati del comportamento umano. Qui, come in molto altro cinema quindi, si percepisce molto di più l'influenza dello spettatore esercitata sulle immagini tramite la sua personale interpretazioni di esse. I comportamenti umanamente reconditi dei personaggi poi, assumono significati quanto più logici all'interno dell'azione destabilizzante. Ma penso che sia quasi più e sempre lo scenario, a far perdere equilibrio tra la percezione errata dello spettatore, e la sua stessa comprensione delle azioni che i personaggi e i ruoli impongono. Lo stile registico penso che invece si riassuma automaticamente in una sfasata e originale visione di cinema, e dei diversi moti narrativi che esso propone.
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La ragione è la sola cosa che ci fa uomini e ci distingue dalle bestie

René Descartes

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 24-08-2005 17:35  
quote:
In data 2005-08-23 20:41, sandrix81 scrive:
dunque, il personaggio di Pullman voleva essere diverso non solo caratterialmente ma anche fisicamente? e perché? perché il suo alter ego è più fico?

[...]cosa ha spinto Lynch verso la scelta del cambio di attore piuttosto che verso l'utilizzo dello stesso Pullman (che avrebbe reso probabilmente più comprensibili i meccanismi di causa-effetto tra le unità narrative)?"
insomma (e due), non cerco significati psicanalitici consci (nelle scelte di Lynch), ma inconsci.




lo ripeto. come ha giustamente sottolineato Cronenberg, l'intento del cinema di Lynch è fondamentalmente la destabilizzazione dello spettatore, il che non esclude un significato psicanalitico inconscio nella scelta attuata.
ma a questo punto ci potremmo domandare perchè in Mulholland la stessa meccanica è effettuata con le stesse attrici che nel mondo onirico assumono come diversi i nomi ma non i visi. è lo stesso sdoppiamento presente nella Loggia Nera di Twin Peaks, dove c'è un Dale buono ed uno cattivo, oppure si tratta di una duplicazione mentale semplicemente legata alla psiche della protagonista che rifiuta il suo omicidio o del fallito Pullman che crede in una rigenerazione (anche fisica) trasfigurata nel giovane e ribelle meccanico?
impossibile venirne a capo.
il cinema di Lynch E' inconscio in uno stato prossimo alla purezza. i significanti si ripropongono e rinnovano in ogni film: Linch, in ogni nuova opera, prende sè stesso, il proprio cinema, la propria regia, e li rimette totalmente in gioco con il principale scopo (sottolineo nuovamente "destabilizzante") di puntare all'inconscio dello spettatore e alle sue interpretazioni visive attraverso la messa in scena del suo stesso inconscio.
basta vedere che la mora protagonista di MD, suo ultimo film, è femme fatale dannatamente simile alla vicina del protagonista di Eraserhead, suo primo film.
prolungata e continuamente sconvolta riproposizione dell'inconscio, quindi, e quanti significati psicanalitici si celino in tutto ciò non è dato saperlo. ciò impedisce di affermare la loro esistenza così come la loro totale mancanza.
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Rubare in Sardegna è il Male.

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royearle
ex "meskal"

Reg.: 06 Mag 2005
Messaggi: 6294
Da: napoli (NA)
Inviato: 24-08-2005 20:29  
A mio parere, per quanto questo sia tra i colpi di scena più destabilizzanti che si possano vedere al cinema, sarebbe stato paradossalmente insensato, nel momento in cui il protagonista letteralmente diventa un altro personaggio, con un proprio passato, una diversa età anagrafica, una propria vita del tutto indipendente da quella del personaggio di Pullman, non cambiare anche attore. L'effetto di disorientamento sullo spettatore sarebbe stato sicuramente minore, e non sarebbe stata comunicata la destabilizzazione di cui è oggetto il personaggio stesso. Aggiungo che in qualche modo la destabilizzazione viene accentuata dalla scelta opposta operata nei confronti della protagonista/le protagoniste femminili, entrambe interpretata da Patricia Arquette. Lo sceneggiatore Barry Gifford, in questo caso molto importante, parlò a proposito di questo film di "fuga psicogena", tirando in ballo quindi una categoria presa, credo, dalla psicanalisi, o comunque dalla psicologia.
Un'altra suggestione posibile è che, se guardiamo alla seconda parte del film come alla fantasia "proiettata" da un condannato a morte, il modo in cui questi si identifica nel protagonista giovane e aitante della vicenda, può essere paragonato all'identificazione dello spettatore nei confronti del divo delle fantasie proiettate invece al cinema, anche se alla fine queste fatasie si devono d nuovo scontrare con la realtà, l'identità reale e arenarsi di fronte alle problematiche ad esse legate...

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